Fotogrammetria
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La fotogrammetria
La fotogrammetria è una tecnica di rilievo che permette di acquisire dei dati metrici di un oggetto (forma e posizione).
La fotogrammetria
Grazie alla fotogrammetria riusciamo, scattando molte foto attorno ad una forma, a ricostruire fedelmente all’interno di un ambiente virtuale, questo è utile per un rilievo architettonico o un rilevamento topografico, ma anche per in ambito ingegneristico, geologico e archeologico.
La fotogrammetria
A livello teorico l’applicazione fotogrammetrica comporta la risoluzione di un problema di fondo che e quello di relazionare lo spazio oggetto tridimensionale con lo spazio immagine bidimensionale in maniera univoca, così da poter far corrispondere punti discreti opportunamente scelti nei due sistemi di riferimento. Tale corrispondenza si ottiene calcolando i parametri di orientamento che governano la trasformazione. Ottenuta la corrispondenza sarà possibile relazionare qualsiasi punto dello spazio immagine al corrispondente punto dello spazio oggetto. La relazione tra lo spazio 2D e lo spazio 3D è nota come proiettività.
Per poter effettuare misurazioni tridimensionali occorre considerare più fotografie dell’oggetto, in cui le diverse rappresentazioni dello stesso punto oggetto nei vari fotogrammi prendono il nome di punti omologhi. In questo modo si ha una visione stereoscopica dell’oggetto, in analogia a quanto succede nella visione umana. Collimando uno stesso punto da due punti di vista (anche leggermente) diversi, infatti, è possibile apprezzare la tridimensionalità dell’oggetto. Il rapporto base/distanza di ripresa ottimale varia tra 1/5 e 1/10 e che la sovrapposizione tra scatti successivi deve essere compresa tra il 70% e 80%.
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La fotogrammetria digitale
L’aspetto innovativo della fotogrammetria digitale è rappresentato dalla forte automazione introdotta nelle procedure.Questa è basata sul progressivo perfezionamento dei sistemi di autocorrelazione (image matching) che attraverso il riconoscimento di valori o elementi noti nei vari fotogrammi consentono di individuare in maniera automatica i punti omologhi.
Il livello di precisione attualmente raggiunto consente il riconoscimento con precisioni inferiori alla dimensione dei pixel. Le operazioni di correlazione (matching relazionale) sono eseguite attraverso il riconoscimento di entità differenti sulle immagini come la presenza di elementi geometrici semplici (punti, linee, etc.) o le relazioni che intercorrono tra gli elementi stessi.